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CovidStat INFN

È un progetto realizzato dal Gruppo di Lavoro CovidStat INFN, la cui costituzione è stata promossa in seno all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con l’obiettivo di mettere a disposizione dell’Unità di Crisi Covid19 interna all’INFN una analisi statistica dei dati forniti quotidianamente dalla Protezione Civile sulla diffusione della pandemia in Italia. Tuttavia, si è ritenuto che gli strumenti sviluppati per questa analisi statistica possano essere di utilità anche per altre comunità scientifiche e, più in generale, possano essere di interesse pubblico.

L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) è un Ente Pubblico governativo che si occupa di Ricerca, fondato nel 1951. È una delle eccellenze più prestigiose ed importanti italiane con compiti istituzionali quali: condurre, finanziare, coordinare la ricerca fondamentale nei campi della fisica nucleare, subnucleare ed astroparticellare.

Vittorio SilvestriniMEA

 

Ricordo di Vittorio Silvestrini di Giancarlo Barbarino

Vittorio Silvestrini è stato dapprima un insigne ricercatore (R3) dell’Istituto di Fisica Nucleare e successivamente dal 1972 è stato ordinario di Fisica Generale presso l'Università Federico II di Napoli, prima all’istituto di Fisica di via Tari e poi alla Facoltà di Ingegneria. Ha alle spalle una lunga e prestigiosa attività di ricerca in vari settori della Fisica, dalle particelle elementari all'energetica.

Dal 1968 agli anni 1980, il suo nome si lega alla realizzazione e alla sperimentazione con l’anello di accumulazione per elettroni e positroni “Adone” ai Laboratori Nazionali di Frascati. Questa macchina è stata un grande successo tecnologico italiano nel mondo, pensata dal prof. B. Touschek e realizzata dal prof. Ing. F. Amman coadiuvati da un eccellente gruppo della Divisione Macchine dei Laboratori di Frascati. Sulla macchina furono installati esperimenti di prima e seconda generazione che misero in evidenza per la prima volta la produzione multiadronica originata dal decadimento delle famiglie dei mesoni vettori ρ ω, φ e successivi di maggior energia.

Vittorio Silvestrini guida due esperimenti nelle due generazioni successive di apparati sperimentali. Il primo, denominato “Bosone” usa per la prima volta camere a scintilla magnetostrittive con lettura elettronica, abbandonando così la lettura classica delle scintille per via fotografica utilizzata negli altri esperimenti γγ guidato da G. Salvini, μπ guidato da M. Conversi, pp con soli contatori a scintillazione guidato da S. Vitale e BCF guidato da A. Zichichi.

Ma la grande sfida, Vittorio Silvestrini la vince con un esperimento di seconda generazione denominato MEA (Magnetic Experiment Adone). Per la prima volta viene proposto su una macchina a fasci collidenti un esperimento con campo magnetico cilindrico attorno ad una sezione dritta di ADONE per la misura delle cariche e dell’impulso delle particelle. Per l’epoca l’impresa è enorme, l’apparato è un gigante rispetto agli altri esperimenti e Vittorio Silvestrini deve superare notevoli difficoltà nonché i forti scetticismi della comunità sulla possibilità di funzionamento di questo esperimento. L’attività attorno a questo esperimento è intensa lunga e pesante (ne ho un ricordo molto nitido), ma alla fine l’apparato funzionerà con grande successo e sarà fondamentale anche per la successiva scoperta e studio della risonanza  J/Ψ del gennaio del 1975 a 3,1 GeV ottenuta “forzando” ADONE oltre la sua energia massima nominale che era di 2,8-3 GeV. Il MEA è stato quindi il precursore di tutti gli attuali apparati magnetici su fasci collidenti.

Infine, va sottolineata la grande capacità di Vittorio Silvestrini, quando divento prof. Ordinario all’Istituto di Fisica di Napoli di via Tari, di reclutare giovani formati in quel periodo ai Laboratori di Frascati. Pur nelle difficoltà dell’esiguo numero di borse di studio, egli riuscì ad incrementare in modo significativo il numero dei giovani fisici nel gruppo storico di alte energie della Sezione INFN di Napoli.

        Giancarlo Barbarino

La foto dell'esperimento MEA è stata fornita dal prof. Giancarlo Barbarino. La foto di Vittorio Silvestrini è tratta dal sito di Città della Scienza.

xenon

Le capacità di rivelazione a bassa energia e il bassissimo rumore di fondo dell’esperimento XENONnT ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN hanno reso possibile la prima misura di neutrini solari da parte di un rivelatore di materia oscura.

In particolare, si tratta della misura di rinculi nucleari di bassa energia prodotti dall’interazione dei neutrini provenienti dal Sole con lo xenon contenuto nel rivelatore. I neutrini sono prodotti nelle reazioni nucleari che avvengono all’interno della nostra stella, quelli studiati coinvolgono l’elemento del boro.

Il risultato, presentato oggi, 10 luglio, al workshop internazionale IDM Identification of Dark Matter 2024 in corso a L’Aquila, apre un nuovo capitolo nel campo della rivelazione diretta della materia oscura. Con questa misura, infatti, XENONnT inizia a esplorare la cosiddetta “nebbia di neutrini”, ossia a rivelare anche a quei segnali prodotti dalle interazioni dei neutrini con la massa sensibile dell’esperimento. Interazioni che rappresentano un rumore di fondo importante perché può imitare i segnali tipici della materia oscura. È quindi fondamentale misurare bene questa componente, per poter poi osservare i segnali di materia oscura in aggiunta ad essi.

lab2go

Mercoledì 8 Maggio 2024 si è tenuta la manifestazione finale del progetto Lab2GO per la sezione di Napoli presso la sala Azzurra del Complesso Universitario di Monte Sant’Angelo. Hanno partecipato 4 scuole di Napoli in presenza con i rispettivi docenti ed una scuola di Potenza per un totale di circa 150 studenti. Gli ospiti sono stati accolti dal Direttore della Sezione di Napoli dell'INFN, Prof. Luca Lista, e dal Direttore del Dipartimento di Fisica dell'Università di Napoli "Federico II", Prof. Gennaro Miele.

L’evento ha visto la partecipazione dell’Aeronautica Militare che ha contribuito alle attività sul volo organizzate per gli studenti. Insieme al Ten. Col. Pietro Troncone, alla Dott.ssa Beatrice Panico e al Dott. Antonio Ramaglia, gli studenti hanno analizzato i fenomeni che avvengono inserendo un profilo alare in una galleria del vento. 

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Congratulazioni alla dottoranda Francesca Fede alla quale  stato conferito il prestigioso Young Investigator Award dalla European Radiation Research Society, premio che le sarà consegnato durante il 48th ERRS Annual Meeting che si terrà a Settembre in Portogallo (https://errs2024.pt). Qui presenterà il suo lavoro "Exploring the potential of new ions in hadrontherapy: an in-vitro investigation of clinical 4He beams" come membro di BIOHOT (BIOphysical characterization of Helium and Oxygen ion beams for hadronTherapy), progetto di CSN5 dell’INFN con responsabilità  nazionale a Napoli.

Francesca Fede ha iniziato il suo percorso di formazione accademica nel 2018 presso il dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” dell’Università Federico II di Napoli ed è associata alle attività di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 2022. Già durante i suoi studi per la laurea triennale in Fisica si è appassionata alle tematiche della Biofisica delle Radiazioni, portandola a vincere una borsa per il 39° ciclo di dottorato in Fisica nel 2023.

AnS

Al via al MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la mostra Creare Immaginando del progetto nazionale per le scuole Art&Science Across Italy, realizzato dall'INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal CERN in collaborazione con le università italiane.

La mostra è realizzata dalla Sezione INFN di Napoli in collaborazione con Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi di Napoli Parthenope e MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che la ospita, con il patrocinio di Regione Campania e del Comune di Napoli e il contributo di Radio Kiss Kiss e Rotary Club.

La tappa di Napoli fa parte di un ciclo di 19 mostre locali che si tengono in altrettante città italiane nell'ambito del progetto Art&Science Across Italy, che, giunto alla sua IV edizione, si propone di avvicinare ragazze e ragazzi al mondo della scienza utilizzando il linguaggio dell'arte. Il progetto è realizzato dall'INFN in collaborazione con il CERN di Ginevra e, partner dell'ultima edizione, l'Università degli Studi di Napoli Federico II. All'edizione 2022-2024 partecipano più di 6500 studenti, da oltre 180 scuole.

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La INFN School of Statistics è ormai una solida realtà all'interno del panorama della fisica delle particelle. Giunta alla sua sesta edizione ha visto la partecipazione di circa 70 dottorandi e ricercatori ospiti presso l'Hotel Ariston di Paestum.

La scuola si è avvalsa della presenza di sette docenti di fama internazionale con esperienza conclamata nel settore:

  • Emanuele Aliverti, Università degli Studi di Padova, Italy
  • Glen Cowan, Royal Holloway, University of London, UK
  • André David Tinoco Mendes, CERN, Genève, Switzerland
  • Mario Pelliccioni, INFN Torino, Italy
  • Harrison Prosper, Florida State University
  • Francesco Renga, INFN Roma, Italy
  • David A. van Dyk, Imperial Collega, London, UK

LauraNASA

Laura Antonia Cerbone, Dottoranda al secondo anno della Scuola Superiore Meridionale (SPACE PhD program) ed associata dell'INFN della Sezione di Napoli,  riceve un finanziamento dall’ASI e dell’ESA per partecipare al programma SSP2024 della International Space University (Houston, TX, USA, 8 Giugno – 3 Agosto 2023) e discutere il suo progetto di ricerca per le tecnologie radiografiche per lunghi voli spaziali.

Ogni anno la International Space University (ISU) – un istituto di formazione interdisciplinare dedicato al settore spaziale con sede a Strasburgo - organizza un programma intensivo dedicato alle discipline spaziali dedicato a giovani ricercatori, studenti e professionisti del settore: lo Space Studies Program (SSP). Il programma è tenuto ogni anno in collaborazione con istituti ed università di tutto il mondo e vanta quest’anno la collaborazione con lo Johnson Space Center della NASA e la Rice University di Houston.

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