

Il grande telescopio sottomarino che studia l’universo dagli abissi del Mar Mediterraneo ha misurato il segnale prodotto da un neutrino cosmico dell’energia record di circa 220 PeV. Il risultato è pubblicato su Nature ed è presentato dalla Collaborazione scientifica KM3NeT nel corso di un evento congiunto in diretta da Roma-Parigi-Amsterdam.
Il risultato è pubblicato su Nature ed è presentato dalla Collaborazione scientifica KM3NeT nel corso di un evento congiunto in diretta da Roma-Parigi-Amsterdam. L'evento è stato seguito in diretta in un evento aperto al pubblico ed alla stampa organizzato presso la Reggia di Caserta in cui la comunità della Sezione INFN di Napoli ha illustrato il risultato scientifico ed ha presentato il contributo campano ai presenti.
Il rivelatore, infatti, vede un importante contributo della Sezione INFN di Napoli che partecipa alla collaborazione con i gruppi di Caserta, Napoli e Salerno, in collaborazione con l'Università della Campania Vanvitelli, l'Unversità degli Studi di Napoli Federico II e L'Università degli studi Salerno.
Il rivelatore ARCA, che ha rivelato il neutrino più energetico mai osservato, si trova a largo di Portopalo di Capopassero, e più della metà dei rivelatori installati sono stati costruiti presso i laboratori CAPACITY che si trovano a San Nicola La Strada (CE) nei locali ospitati dall'Università Vanvitelli. Inoltre, il gruppo ha dato un importante contributo all'analisi del segnale proveniente dal neutrino rivelato ed alla sua interpretazione alla luce delle possibili ipotesi di origine cosmica.
La realizzazione dei laboratori e dei rivelatori che hanno osservato il nuovo segnale è stata possibile anche grazie ai finanziamenti del PON PACK e del progetto PNRR KM3NeT4RR con un finanziamento di circa 25 milioni di euro. Il completamento di questi progetti è stato possibile grazie al grande impegno dei servizi tecnici e dell'amministrazione della Sezione INFN di Napoli.