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CovidStat INFN

È un progetto realizzato dal Gruppo di Lavoro CovidStat INFN, la cui costituzione è stata promossa in seno all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con l’obiettivo di mettere a disposizione dell’Unità di Crisi Covid19 interna all’INFN una analisi statistica dei dati forniti quotidianamente dalla Protezione Civile sulla diffusione della pandemia in Italia. Tuttavia, si è ritenuto che gli strumenti sviluppati per questa analisi statistica possano essere di utilità anche per altre comunità scientifiche e, più in generale, possano essere di interesse pubblico.

L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) è un Ente Pubblico governativo che si occupa di Ricerca, fondato nel 1951. È una delle eccellenze più prestigiose ed importanti italiane con compiti istituzionali quali: condurre, finanziare, coordinare la ricerca fondamentale nei campi della fisica nucleare, subnucleare ed astroparticellare.

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La dott.ssa Chiara de Vita, neolaureata magistrale in Fisica con una tesi dal titolo "Novel ion beams in hadrontherapy: focus on accelerated 4He ion-induced cancer cell death and DNA damage" ha vinto il premio come migliore presentazione poster nel corso del XXI Convegno Nazionale della Società Italiana per le Ricerche sulle radiazioni (SIRR), svoltosi a Pavia dal 14 al 16 ottobre 2024 (https://www.sirr2.it/sirr2024/).

Vittorio SilvestriniMEA

 

Ricordo di Vittorio Silvestrini di Giancarlo Barbarino

Vittorio Silvestrini è stato dapprima un insigne ricercatore (R3) dell’Istituto di Fisica Nucleare e successivamente dal 1972 è stato ordinario di Fisica Generale presso l'Università Federico II di Napoli, prima all’istituto di Fisica di via Tari e poi alla Facoltà di Ingegneria. Ha alle spalle una lunga e prestigiosa attività di ricerca in vari settori della Fisica, dalle particelle elementari all'energetica.

Dal 1968 agli anni 1980, il suo nome si lega alla realizzazione e alla sperimentazione con l’anello di accumulazione per elettroni e positroni “Adone” ai Laboratori Nazionali di Frascati. Questa macchina è stata un grande successo tecnologico italiano nel mondo, pensata dal prof. B. Touschek e realizzata dal prof. Ing. F. Amman coadiuvati da un eccellente gruppo della Divisione Macchine dei Laboratori di Frascati. Sulla macchina furono installati esperimenti di prima e seconda generazione che misero in evidenza per la prima volta la produzione multiadronica originata dal decadimento delle famiglie dei mesoni vettori ρ ω, φ e successivi di maggior energia.

Vittorio Silvestrini guida due esperimenti nelle due generazioni successive di apparati sperimentali. Il primo, denominato “Bosone” usa per la prima volta camere a scintilla magnetostrittive con lettura elettronica, abbandonando così la lettura classica delle scintille per via fotografica utilizzata negli altri esperimenti γγ guidato da G. Salvini, μπ guidato da M. Conversi, pp con soli contatori a scintillazione guidato da S. Vitale e BCF guidato da A. Zichichi.

Ma la grande sfida, Vittorio Silvestrini la vince con un esperimento di seconda generazione denominato MEA (Magnetic Experiment Adone). Per la prima volta viene proposto su una macchina a fasci collidenti un esperimento con campo magnetico cilindrico attorno ad una sezione dritta di ADONE per la misura delle cariche e dell’impulso delle particelle. Per l’epoca l’impresa è enorme, l’apparato è un gigante rispetto agli altri esperimenti e Vittorio Silvestrini deve superare notevoli difficoltà nonché i forti scetticismi della comunità sulla possibilità di funzionamento di questo esperimento. L’attività attorno a questo esperimento è intensa lunga e pesante (ne ho un ricordo molto nitido), ma alla fine l’apparato funzionerà con grande successo e sarà fondamentale anche per la successiva scoperta e studio della risonanza  J/Ψ del gennaio del 1975 a 3,1 GeV ottenuta “forzando” ADONE oltre la sua energia massima nominale che era di 2,8-3 GeV. Il MEA è stato quindi il precursore di tutti gli attuali apparati magnetici su fasci collidenti.

Infine, va sottolineata la grande capacità di Vittorio Silvestrini, quando divento prof. Ordinario all’Istituto di Fisica di Napoli di via Tari, di reclutare giovani formati in quel periodo ai Laboratori di Frascati. Pur nelle difficoltà dell’esiguo numero di borse di studio, egli riuscì ad incrementare in modo significativo il numero dei giovani fisici nel gruppo storico di alte energie della Sezione INFN di Napoli.

        Giancarlo Barbarino

La foto dell'esperimento MEA è stata fornita dal prof. Giancarlo Barbarino. La foto di Vittorio Silvestrini è tratta dal sito di Città della Scienza.

NA62

L’esperimento NA62 del CERN, ha osservato per la prima volta un processo rarissimo che è previsto nel Modello Standard con grandissima precisione: il decadimento . La misura è stata presentata lo scorso 24 settembre, nel corso di un seminario al CERN.

L’analisi effettuata da NA62 ha permesso di osservare per la prima volta in modo inequivocabile (nel gergo dei fisici “con significanza di 5 sigma”), un processo che avviene in meno di un caso su 10 miliardi di decadimenti della particella K+, e ha richiesto oltre dieci anni per la realizzazione dell’apparato sperimentale e la raccolta dati, tuttora in corso.

xenon

Le capacità di rivelazione a bassa energia e il bassissimo rumore di fondo dell’esperimento XENONnT ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN hanno reso possibile la prima misura di neutrini solari da parte di un rivelatore di materia oscura.

In particolare, si tratta della misura di rinculi nucleari di bassa energia prodotti dall’interazione dei neutrini provenienti dal Sole con lo xenon contenuto nel rivelatore. I neutrini sono prodotti nelle reazioni nucleari che avvengono all’interno della nostra stella, quelli studiati coinvolgono l’elemento del boro.

Il risultato, presentato oggi, 10 luglio, al workshop internazionale IDM Identification of Dark Matter 2024 in corso a L’Aquila, apre un nuovo capitolo nel campo della rivelazione diretta della materia oscura. Con questa misura, infatti, XENONnT inizia a esplorare la cosiddetta “nebbia di neutrini”, ossia a rivelare anche a quei segnali prodotti dalle interazioni dei neutrini con la massa sensibile dell’esperimento. Interazioni che rappresentano un rumore di fondo importante perché può imitare i segnali tipici della materia oscura. È quindi fondamentale misurare bene questa componente, per poter poi osservare i segnali di materia oscura in aggiunta ad essi.

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Si terrà dal 23 al 25 settembre 2024, presso l'Accademia Pontaniana di Napoli, il meeting biennale internazionale Theories of the Fundamental Interactions.

Teorie delle Interazioni Fondamentali è un convegno biennale internazionale organizzato dalla comunità scientifica italiana che si occupa delle teorie più moderne delle interazioni fondamentali. Si parlerà degli aspetti perturbativi e non perturbativi delle teorie quantistiche di gauge, della (super)gravità, onde gravitazionali, teoria delle stringhe, teorie conformi, modelli integrabili ed olografia.

Il convegno è stato organizzato con il contributo dell’Università Federico II e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Link al sito dell'evento:

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Congratulazioni alla dottoranda Francesca Fede alla quale  stato conferito il prestigioso Young Investigator Award dalla European Radiation Research Society, premio che le sarà consegnato durante il 48th ERRS Annual Meeting che si terrà a Settembre in Portogallo (https://errs2024.pt). Qui presenterà il suo lavoro "Exploring the potential of new ions in hadrontherapy: an in-vitro investigation of clinical 4He beams" come membro di BIOHOT (BIOphysical characterization of Helium and Oxygen ion beams for hadronTherapy), progetto di CSN5 dell’INFN con responsabilità  nazionale a Napoli.

Francesca Fede ha iniziato il suo percorso di formazione accademica nel 2018 presso il dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” dell’Università Federico II di Napoli ed è associata alle attività di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 2022. Già durante i suoi studi per la laurea triennale in Fisica si è appassionata alle tematiche della Biofisica delle Radiazioni, portandola a vincere una borsa per il 39° ciclo di dottorato in Fisica nel 2023.

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