
Nel corso dell’ultima riunione della Commissione Scientifica Nazionale (CSN) II dell’INFN, tenutasi a Torino dal 16 al 20 Settembre, è stata valutata la possibilità di far proseguire o meno l’esperimento Archimedes, partito ufficialmente 2 anni fa all’interno della Sezione INFN di Napoli – Fisica delle Astroparticelle.
Archimedes è un esperimento di fisica fondamentale per investigare la discussa interazione delle fluttuazioni di vuoto e la gravità e la inconciliabilità delle due massime teorie del secolo scorso, la Meccanica Quantistica e la Teoria della Relatività Generale.
È concepito in particolare per verificare se l’energia di vuoto del campo elettromagnetico, una grandezza concepita nell’ambito della Teoria Quantistica dei Campi, determina il peso di un oggetto, la cui definizione è tutta all’interno della Relatività Generale.
Nella misura dell’esperimento verrà modulata l’energia di vuoto all’interno di un cuprato mentre si monitorerà il suo peso, attraverso l’utilizzo di una bilancia estremamente sensibile costruita apposta per questa misura. Se le fluttuazioni di vuoto interagiscono con la gravità, quando queste vengono espulse dal cuprato questo riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso delle fluttuazioni di vuoto espulse. L’analogia con la spinta di Archimede è all’origine del nome dell’esperimento.
Negli ultimi due anni l’attività scientifica del gruppo Archimedes (con a capo il prof. Enrico Calloni - UNINA) si è concentrata sulla costruzione della bilancia e ha confermato che non esistono motivi di carattere fondamentale o tecnico che ostacolino in principio la misura stabilita. Sul fronte teorico, importanti sforzi sono stati fatti per concepire un modello dettagliato di cuprato e dare una stima accurata dell’energia di vuoto che si andrà a modulare.
La misura finale verrà condotta tenendo l’apparato sperimentale a temperature criogeniche (90° K) ed in un sito a basso rumore sismico. Per questo, i prossimi anni saranno dedicati alla costruzione di un criostato di grandi dimensioni (circa 2 metri di diametro, 3 di altezza) che verrà poi posizionato nel laboratorio SARGRAV di Sos-Enattos, in Sardegna, un sito scelto per le sue straordinarie proprietà di basso rumore sismico. Grazie all’approvazione dell’INFN per altri 5 anni, ufficializzata il 9 Ottobre, sarà possibile continuare l’esperimento fino al suo completamento.