Il progetto ET - Einstein Telescope, per la realizzazione di un rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione, è stato selezionato per l’aggiornamento della roadmap 2021 da parte di ESFRI – European Strategy Forum on Research Infrastructure. ESFRI è un organismo internazionale che seleziona le infrastrutture di ricerca più promettenti, sulla base della maturità della proposta e dell’innovatività del potenziale scientifico.
Questo importante riconoscimento conferma ancora una volta la validità del progetto ET, che porterà entro i prossimi anni, alla costruzione della più grande antenna interferometrica al mondo, ampliando le osservazioni finora svolte dagli interferometri LIGO, Virgo e KAGRA. ET sarà infatti in grado di rivelare sorgenti di onde gravitazionali a distanze dieci volte superiori a quelle attuali aprendo così nuove opportunità nella comprensione dei meccanismi che regolano il nostro Universo.
La realizzazione di ET costituirà una vera e propria sfida scientifica e tecnologica: sarà infatti costituito da un complesso di 3 interferometri, disposti a formare un triangolo equilatero con lati di 10 km. L’elevata lunghezza consentirà di aumentare la sensibilità del rivelatore, mentre la disposizione permetterà di rivelare i segnali gravitazionali nelle loro diverse componenti. L’intera struttura sarà posta a 200 metri di profondità per attenuare gli effetti del rumore sismico e poter estendere la banda di rivelazione.
L’Italia è protagonista di questa impresa: il progetto ET, sostenuto formalmente dal governo italiano, è proposto dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), oltre che a da varie Università, tra cui la Federico II di Napoli. Ma ancora di più l’Italia è candidata ad ospitare l’Einstein Telescope sul proprio territorio: in Sardegna, nella provincia di Nuoro, dove è già operativo un laboratorio sotterraneo nel quale vengono studiate le caratteristiche del sito per verificarne la compatibilità con le esigenze del nuovo interferometro.
Oltre a questo, è in corso una intensa attività di ricerca per lo sviluppo delle tecnologie necessarie alla realizzazione delle varie componenti del rivelatore, come un nuovo e più efficace sistema di isolamento delle masse test e la realizzazione di sorgenti a basso rumore per il sistema di rivelazione interferometrico dell’antenna.
La sezione INFN di Napoli ha partecipato attivamente alla stesura della proposta ESFRI ed è coinvolta nelle principali linee di ricerca per la definizione e la realizzazione dell’Einstein Telescope: il prof. Rosario De Rosa è co-responsabile del working group “Environmental Sensors” e co-responsabile dell’analisi Elettromagnetica del sito, il prof. Enrico Calloni è co-responsabile del disegno delle Infrastrutture di Superficie e il Dr. Aniello Grado (INAF) è membro dello Steering Committee; tra i giovani ricercatori Annalisa Allocca e Lucia Trozzo co-responsabili rispettivamente dei working group “Optical Design, Sensing and Control” e “Detector Characterization”.